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LA TEORIA SULLA ZONA DI SVILUPPO PROSSIMALE DI VYGOTSKIJ

Di Federica

Lev Vygotskij è stato uno psicologo e pedagogista sovietico nato alla fine del XIX secolo. Nella sua teoria sullo sviluppo cognitivo, la zona di sviluppo prossimale (ZSP), è un concetto fondamentale. Essa serve a spiegare come l’apprendimento del bambino si svolga con l’aiuto degli altri.

La zona di sviluppo prossimale viene concepita come la distanza tra il livello di sviluppo effettivo di un individuo e il suo livello di sviluppo potenziale, distanza colmabile grazie all’aiuto di partner più competenti.

In sostanza Vygotskij concettualizza la zona di sviluppo prossimale come un tempo che è rappresentato da una distanza tra il livello di sviluppo effettivo dell’individuo (ciò che l’individuo sa fare da solo) e il livello di sviluppo potenziale (quello che il bambino da solo non riesce a fare, ma che riesce a fare se lo affianca qualcuno).

Come è concepito lo sviluppo da Vygotskij? Come il passaggio da una zona di sviluppo attuale (competenze raggiunte e consolidate dal bambino) a una zona di sviluppo prossima, che è vicina a quella attuale ma più evoluta.

Nella zona di sviluppo prossimale si possono distinguere due componenti:

Componente soggettiva:

è basata sull’imitazione. Si impara ad essere attivi in certi contesti inizialmente imitando gli adulti o i pari più capaci e poi diventando gradualmente sempre più autonomi e indipendenti. L’imitazione è lo strumento che consente al bambino di muoversi da ciò che sa già fare, verso ciò che non sa ancora fare da solo.

Componente sociale

è rappresentata dall’importanza che l’apprendimento assume. Indica la relazione che si struttura tra l’apprendista o il bambino che deve apprendere e l’adulto o il pari che è più capace di lui in quella determinata area.

La modalità in cui questa relazione fondamentale per lo sviluppo cognitivo si struttura è detta SCAFFOLDING.

Scaffolding

Il termine significa IMPALCATURA: ciò che tiene in piedi l’edificio fin tanto che esso è in via di costruzione, è un qualcosa di provvisorio che però è fondamentale. Lo scaffolding indica la modulazione del livello di supporto.

Impalcatura nel senso che dapprima l’esperto fornisce un sostegno esterno, un supporto che consente di costruire un edificio ma una volta completato l’edificio, l’impalcatura viene smontata e l’edificio svolge la sua funzione senza ulteriori supporti.

Si tratta di un processo complesso che si compone di diverse fasi:

Imitazione: getta le basi della relazione adulto-bambino o esperto-novizio. L’esperto mostra come una determinata cosa si fa e il novizio imita il metodo o il procedimento mostrato dall’esperto; si realizza così un modellamento.

Appropriazione: il novizio si appropria di parti sempre più rilevanti dell’azione eseguendole da solo ma sotto la supervisione dell’esperto, pronto ad intervenire se l’azione del novizio è errata.

Dissolvenza dell’impalcatura, dell’intervento dell’esperto che concede sempre più spazi di autonomia al novizio e inizia a privarlo gradualmente della sua costante presenza e supervisione.

Via via se lo scaffolding è andato a buon fine, l’impalcatura viene rimossa del tutto. Alla fine di questo processo il novizio auspicabilmente dovrà essere in grado di svolgere da solo l’azione che è stata oggetto di apprendimento.

L’obbiettivo finale è quello di rendere l’ex novizio in grado di offrire a sua volta scaffolding ad un pari meno esperto.

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