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PROGETTARE UN INTERVENTO EDUCATIVO

Di Federica

Progettare rappresenta un’attività complessa e integrata e questo si conferma certamente anche nel caso dei servizi educativi per la prima infanzia.

Necessità

Ci troviamo difronte alla necessità di integrare l’attività progettuale relativamente a tre principali aspetti:

  • il progetto delle strutture;
  • il business plan;
  • il progetto pedagogico e educativo.

Il nido rappresenta un contesto educativo pensato per accogliere l’esperienza della crescita e dello sviluppo delle proprie potenzialità di esplorazione, relazione e conoscenza da parte di bambini nei primi tre anni di vita. Come tale è evidentemente anche un servizio che svolge una delicata e importante funzione di supporto nei confronti di famiglie con bambini molto piccoli, favorendone la piena espressione delle funzioni e responsabilità educative.

Per questo motivo, un nido non è un luogo di semplice.

Non è solo accoglienza e custodia temporanea, ma uno spazio organizzato pensato per riconoscere e sostenere le potenzialità relazionali e conoscitive dei bambini e per accompagnare, i loro graduali percorsi di autonomia. Lo spazio fisico del nido – l’edificio che lo ospita e il suo allestimento – è molto più che un semplice contenitore, ma è piuttosto un elemento essenziale della qualità complessiva del servizio.

L’idea di uno spazio “educativo” rappresenta una nozione centrale della pedagogia infantile, pensando alla capacità dell’ambiente, in particolare e proprio per i bambini piccoli, di contenere curiosità da esplorare e conoscere,  di ospitare relazioni con gli altri bambini, di accogliere e sostenere i processi di sviluppo dei primi apprendimenti.

Il progetto di un nido deve tendere a costruire caratteri e qualità appropriati alla sua funzione e alla sua sensibile utenza.

Un buon nido è un luogo sicuro. A questo obiettivo concorre gran parte delle norme che regolano progetto e costruzione. Un buon nido è improntato ad accoglienza, semplicità, appropriatezza. Per esempio, accogliente è un ingresso protetto arredato per trattenersi. Semplice è uno spazio chiaro, luminoso, arredato razionalmente in cui i bambini siano facilitati a orientarsi e muoversi in autonomia. Appropriati sono ambienti a misura di bambino, allestiti con arredi e oggetti adatti alle loro esigenze.

Un buon nido non è una scenografia carica di colori e stereotipati decori fanciulleschi, ma lo sfondo discreto e ricco di occasioni per le esperienze di relazione e conoscenza dei bambini.

Alcuni aspetti sono particolarmente importanti e possono essere una guida preliminare per affrontare il tema della progettazione delle strutture dei nidi.

Materiali della costruzione con giuste misure per i bambini

I bambini abitano lo spazio in modo istintivo e intenso, impiegando tutti i loro sensi. Ogni elemento definisce l’ambiente in cui vivono ed è occasione di curiosità e di esperienza.

Il pavimento, per esempio, non è solo una superficie su cui camminare ma un luogo dove sedersi, gattonare, sdraiarsi, giocare. Deve essere particolarmente curato, realizzato con materiali caldi e non troppo duri.

Le pareti devono essere adatte all’uso intenso dei bambini, con protezioni efficaci.

Gli infissi devono essere scelti e progettati per garantire tutte le condizioni di sicurezza. Bisogna innanzitutto che arredi, attrezzature e oggetti vari siano scelti nelle dimensioni ergonomicamente corrette, evitando per esempio seggiole troppo grandi per i bambini più piccoli, lavabi montati ad altezza eccessiva o finestre con davanzali non raggiungibili

Luci, colori, arredi e allestimento

Luce e colore determinano in grande misura la qualità di un ambiente. In un nido la luce naturale deve essere ben regolata, per non provocare abbagliamento. Per quanto riguarda l’illuminazione artificiale bisogna evitare l’uniformità di plafoniere disposte ovunque. Va ricercata sia una illuminazione diretta che indiretta.

Dimensionamento, nuove costruzioni e ristrutturazioni

Sia per gli ambienti interni sia per lo spazio esterno – è regolato dalle norme di ciascuna Regione. Questo requisito normativo è espresso in modalità diverse ed è anche sensibilmente disomogeneo nel dato quantitativo: varia da un minimo di 5 a un massimo di 10 mq per ogni bambino accolto.

Non vengono date istruzioni sulla misura delle superfici ma indicazioni sul disegno degli spazi, sulle relazioni tra ambienti, sull’arredo. Progettare ex-novo la struttura di un nido – l’edificio e il suo esterno – consente di realizzare quasi senza condizionamenti un accurato disegno degli spazi.

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