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PRINCIPALI TIPOLOGIE DI VALUTAZIONE SCOLASTICA

Di Federica

La valutazione scolastica può assumere diverse tipologie, che variano in base agli obiettivi dell’istruzione, alle metodologie di insegnamento e agli standard educativi adottati. Di seguito sono elencate alcune delle tipologie più comuni di valutazione scolastica:

  • del profitto (degli apprendimenti);
  • del processo (come monitoraggio);
  • di progetto;
  • di sistema;
  • del rendimento economico.

Valutazione del profitto

Si distingue in:

  • Valutazione diagnostica: accerta le preconoscenze, gli atteggiamenti e la disponibilità ad apprendere;
  • Valutazione formativa: ha carattere orientativo, consiste nei feedback che il docente fornisce allo studente per aiutarlo ad avvicinarsi all’obiettivo da conseguire;
  • Valutazione sommativa: è una valutazione di “bilancio”, consistente nell’attribuzione dei voti.

A partire dagli anni Ottanta, si è iniziato a considerare la valutazione non più come il giudicare se lo studente abbia raggiunto o meno gli obiettivi prefissati, ma le sue capacità di auto-osservazione e automonitoraggio sui processi di costruzione della conoscenza.

In tal caso, si parla di valutazione autentica → procedura il cui scopo è valutare le prestazioni del soggetto impegnato nello svolgimento dei compiti, simili a quelli che si troverà a svolgere nella vita quotidiana.

La valutazione di profitto

Si avvale di strumenti che possono essere suddivisi in quattro tipologie:

  1. Metodi a risposta chiusa (scelta multipla, cloze test, abbinamenti) → sono più pratici sia per la somministrazione del compito che per il risultato. Il punteggio è il risultato di un semplice calcolo.
  2. Metodi a risposta aperta univoca → richiedono un intervento attivo del soggetto, anche se in parametri più limitati.
  3. Metodi a risposta aperta non univoca → richiedono più tempo nella compilazione e un intervento soggettivo del valutatore.
  4. Prove complesse (indagini, report, produzione di un oggetto…) → comprendono un impegno più consistente sia su uno che sull’altro versante.

Valutazione del processo

Il monitoraggio ha come scopo quello di migliorare le decisioni prese in itinere. Si possono distinguere diverse tipologie di monitoraggio:

  • Tacito: pura raccolta di dati, con evidenziazione del trend emergente;
  • Reattivo: percependo un intervento non adeguato, si interviene suggerendo un cambiamento di rotta;
  • Dinamico: si decide, in itinere, di cambiare percorso, introducendo innovazioni concernenti gli obiettivi stessi da perseguire.

La tipologia di monitoraggio cambia in funzione alle finalità proposte

Valutazione di progetto

Ogni progetto passa attraverso una fase preliminare volta a definire la significatività e la fattibilità di quello che stiamo ipotizzando. Nella stesura di qualsiasi progetto è opportuno esplicitare:

  • Giustificazione del progetto: Motivare l’importanza che il progetto può assumere nel contesto particolare e l’eventuale applicabilità ad altri contesti;
  • Definizione degli obiettivi: Si tratta di definire, nella maniera più chiara possibile, quali risultati ci si attende. Talvolta gli obiettivi possono essere descritti anche in maniera generale, specificando che ci si preoccuperà di metterli a punto in corso d’opera;
  • Valutazione della fattibilità: Bisogna valutare quanto davvero il progetto sia realisticamente realizzabile, indicando costi e ricavi, risorse umane, materiali finanziari.
  • Definizione degli strumenti: è necessario attraverso quali strumenti e operazioni di verifica si intende accertare quello che ci si era proposto di conseguire.
  • Descrizione del progetto: Si tratta di presentare in maniera sintetica l’esecuzione del progetto, stabilendo una sequenza ordinata di interventi.

Valutazione del sistema

Ovvero la valutazione di sintesi al termine del processo didattico. Essa è il risultato di diverse operazioni: documentazione sul processo e sul prodotto, dati provenienti da operazioni esterne, comparazioni con altre esperienze. In questa attività, gli educatori devono affidarsi ad esperti per poter garantire un decentramento adeguato.

Valutazione in termini di rendimento economico

La valutazione più nota è quella che va sotto il nome di ROI (Return On Investement). Si valuta: il gradimento del destinatario della formazione, a cui segue la valutazione degli apprendimenti conseguiti e successivamente si valuta come il destinatario della formazione ha messo in pratica gli apprendimenti effettuati, poi come l’ambiente in cui il soggetto opera è stato modificato in funzione di tali apprendimenti, infine il guadagno effettivo realizzato facendo un bilancio fra costi e ricavi.

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