La metacognizione o conoscenza metacognitiva è il “sapere di sapere”, ossia la consapevolezza pratica di come funzionano i nostri processi cognitivi.
Questo concetto inizia a prendere forma a partire dagli anni ’70, si orienta allo studio sui processi cognitivi quali memoria, attenzione, percezione. In particolare, si focalizza sulla consapevolezza e sul controllo dell’attività cognitiva. Include la conoscenza su quando e dove utilizzare particolari strategie per apprendere e risolvere problemi.
Classificazione
Ann Brown (1987) classifica i principali processi metacognitivi che servono all’individuo per accedere alle conoscenze e per trasferirle su un altro apprendimento. Esse sono:
PREDIZIONE: capacità di predire il proprio livello di prestazione in un compito che si sta per affrontare;
PIANIFICAZIONE: ovvero la capacità di organizzare le azioni che portano ad un obiettivo;
MONITORAGGIO: ovvero il controllo che un individuo esercita su una attività cognitiva che sta svolgendo;
VALUTAZIONE: ovvero la capacità di mettere alla prova una strategia di apprendimento ed eventualmente modificarla.
Sviluppo
I bambini di 5-6 anni d’età sanno che concetti familiari sono più facili da apprendere rispetto a concetti non familiari. Elenchi brevi sono più facili da apprendere rispetto a elenchi lunghi e che i compiti di riconoscimento (ad esempio quiz a scelta multipla) sono più facili dei compiti di ricordo (ad esempio domande aperte).
Ma la loro metamemoria è limitata sotto alcuni aspetti. Ancora non comprendono che elementi legati tra loro sono più facili da ricordare rispetto ad elementi non relazionati, o che ricordare il contenuto generale di una storia è più facile che ricordarsi l’intera storia a memoria.
Tendono inoltre a sopravvalutare le loro capacità mnemoniche e si aspettano di ricordare tutto ciò che viene loro presentato. Non realizzano che l’utilizzo di alcuni “indizi” può essere d’aiuto per la memoria.
Entro il quinto anno di scuola primaria, i bambini comprendono che ricordare il contenuto generale di una storia è più facile che ricordare l’intera storia a memoria. Intorno agli 8 anni d’età i bambini sono in grado di fornire valutazioni più realistiche delle loro capacità mnemoniche e possono prevedere quanti elementi di una lista presentata riusciranno a ricordare. La capacità di valutare le proprie prestazioni di memoria migliora progressivamente e considerevolmente entro gli 11-12 anni. Verso i 7-8 anni comincia a emergere l’uso spontaneo di strategie di memoria ad esempio organizzare e raggruppare il materiale presentato. I bambini sono anche in grado di descrivere le strategie utilizzate, evidenziando così che si tratta di un uso consapevole e “strategico” nel vero senso della parola.
Il successo scolastico di bambini e adolescenti è ampiamente determinato dal grado di auto-regolazione dell’apprendimento che riescono a raggiungere.