Il ragionamento deduttivo sii utilizza quotidianamente. Aristotele identificava la deduzione con il sillogismo, un tipo di ragionamento dimostrativo che parte da una legge universale per giungere a conclusioni particolari.
Nella deduzione, se le premesse sono vere, anche la conclusione lo sarà. Essa ci permette di stabilire le conseguenze delle nostre conoscenze, o di costruire aspettative. E grazie alla logica, una disciplina ampia che si occupa di definire sintassi e semantiche dei linguaggi formali. Distinguiamo una deduzione corretta o sbagliata.
Sillogismi categorici: Un sillogismo categorico o aristotelico si compone di una:
- premessa maggiore: che mette in relazione il predicato con il termine medio
- premessa minore: che mette in relazione il soggetto con il termine medio
- conclusione: che stabilisce una relazione fra il soggetto e il predicato, eliminando il termine medio.
Esistono 256 sillogismi categorici possibili, di cui solo 24 logicamente validi. Il numero 256 deriva dalla combinazione di modo e figura, due dimensioni che caratterizzano tali sillogismi.
Per modo si intende la combinazione di qualità (positiva, negativa) e quantità (universale o particolare) delle proposizioni categoriche. Premesse e conclusioni quindi possono essere quantificate in: universali affermative, universali negative (nessun A è B), particolari affermative e negative (alcuni A non sono B).
Per figura si intende una delle diverse posizioni del termine medio all’interno delle premesse. Le figure possibili sono quattro: il termine medio può essere soggetto nella premessa maggiore e predicato in quella minore o viceversa, oppure il termine medio è soggetto o predicato in entrambe.
Sillogismi condizionali
Sono argomenti nei quali, una delle due promesse, l’ipotetica, ha forma di enunciato condizionale (se p allora q) mentre l’altra, la categorica, è formata da un enunciato che esprime la preposizione p o q in forma affermativa o negativa. La conclusione è un enunciato che conclude la seconda premessa. L’elemento ‘se’…’allora’ è un connettivo logico, detto condizionale semplice.
Sillogismi lineari
È un’inferenza deduttiva basata sull’esplicitazione di relazioni fra elementi contenuta in maniera implicita nelle premesse. Tali relazioni possono essere di tipo spaziale, relativi a ordini di altezza (più alto) o di specifiche qualità (più alto). Le premesse non dicono nulla di esplicito su tale relazione, e la conclusione può essere raggiunta collegando la prima alla seconda premessa, attraverso l’uso del termine medio. Tali sillogismi sono i più semplici.
Fasi del ragionamento deduttivo
Il ragionamento deduttivo si articola in quattro fasi:
- comprensione delle premesse: in cui si creano i modelli mentali che rappresentano il significato di ogni premessa;
- integrazioni delle premesse: in cui si costruisce un modello mentale dell’interno problema;
- estrazione delle conclusioni: in cui si esplora il modello mentale generato per individuare eventuali relazioni al problema;
- ricerca di controesempi o modelli alternativi: in cui si valuta se esiste un modello alternativo.
Gli individui possono compiere errori logici quando si affidano a euristiche o strategie basate su regole linguistiche, come le implicature conversazionali di Grice, ovvero informazioni inferite da una determinata situazione discorsiva, seppur in assenza di riferimenti espliciti o collegamenti diretti fra esse.
Secondo Grice esiste un principio di cooperazione, secondo cui le persone tendono a fornire il proprio contributo al momento opportuno dello scambio verbale, e tale principio ha quattro massime: di qualità (non dire il falso), di quantità (dì il giusto, non troppo), di relazione (sii pertinente), e di modo o maniera (sii breve e non oscuro).
Oltre a difficoltà di comprensione, si possono verificare anche errori logici a causa di convinzioni e atteggiamenti che influenzano le inferenze deduttive dei soggetti.