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I CONTESTI DELLO SVILUPPO MORALE

Di Federica

Numerose ricerche dimostrano che sia i genitori sia i pari contribuiscono al raggiungimento della maturità morale dei bambini.

“I bambini piccoli sono come degli apprendisti che si sforzano di capire cosa sia la morale. Possono essere assistiti in questo da mentori adulti, che trasmettono informazioni sulla moralità nel corso delle esperienze quotidiane.”

Thompson (2006, 2010)

Parenting

Processo biologico e sociale che implica l’allevare e l’educare un individuo dalla nascita fino all’età adulta. Esso è un contesto fondamentale per lo sviluppo morale dell’individuo. Gli aspetti più importanti della relazione genitori-figli che contribuiscono allo sviluppo morale dei bambini: qualità relazionale, disciplina genitoriale, strategie proattive.

Qualità relazionale

La relazione genitore-figlio introduce i bambini agli obblighi e doveri reciproci delle relazioni strette:

  • Doveri dei genitori: prendersi cura dei figli, guidarli nel processo di crescita e maturazione;
  • Doveri dei figli: mantenere con i genitori una relazione positiva e rispondere in modo appropriato alle loro iniziative.

Risultati delle ricerche: un precoce orientamento responsivo e reciproco tra i genitori e i loro bambini, insieme a basso utilizzo dell’autorità nelle pratiche di disciplina, è collegato a un incremento nelle capacità di autoregolazione dei bambini. I fondamenti di uno sviluppo morale positivo sembrano quindi essere calore e responsabilità reciproca nella relazione genitori-figli.

L’attaccamento sicuro gioca un ruolo importante nello sviluppo morale dei bambini: esso può indirizzare il bambino verso l’interiorizzazione degli obiettivi di socializzazione e dei valori trasmessi dai genitori.

Disciplina genitoriale

Tecniche di disciplina comunemente usate dai genitori:

Rifiuto affettivo: quando il figlio esprime un comportamento giudicato negativo, il genitore reagisce sottraendogli attenzione e affetto; esprime così la propria disapprovazione nei confronti del bambino anziché riferirsi direttamente all’azione che questi ha compiuto. Il rifiuto affettivo può assumere forma verbale o non verbale. Ad esempio, il genitore può dire al figlio “Non sai fare niente” oppure può ignorarlo freddamente.

Affermazione dell’autorità: il genitore cerca di ottenere il controllo sul comportamento del figlio attraverso un uso arbitrario di premi e punizioni, ossia punendolo o minacciando punizioni o promettendo premi. Ad esempio il genitore usa punizioni fisiche o minaccia di farlo oppure mette il bambino in castigo.

Induzione: il genitore usa il ragionamento e induce il bambino a riflettere sulle proprie azioni e sulle conseguenze che queste possono avere sulle altre persone. Ad esempio il genitore dice “Se la prendi in giro, lei si offenderà e non vorrà più giocare con te”.

Sia il rifiuto affettivo sia l’affermazione dell’autorità sono dannosi rispetto allo sviluppo morale, in quanto entrambi evocano nel bambino emozioni negative (tristezza, dolore, ansia nel caso del rifiuto affettivo, rabbia nel caso dell’affermazione di autorità). Tali emozioni indeboliscono la relazione genitore-figlio e possono portare il bambino ad adottare altri comportamenti inadeguati (ad esempio il bambino punito fisicamente può replicare lo stesso comportamento sui pari).

L’induzione tende a produrre un moderato livello di attivazione emotiva, che permette al bambino di prestare attenzione al ragionamento offerto dal genitore. Essa focalizza l’attenzione sulle conseguenze delle proprie azioni e non sui propri difetti, e fa leva sulla capacità del bambino di essere empatico.

Strategie proattive

Consistono nel cercare di prevenire proattivamente potenziali comportamenti moralmente inadeguati dei bambini, prima che questi abbiano luogo:

  • i più piccoli: distrarre l’attenzione dei bambini e orientarli verso attività alternative;
  • i più grandi e gli adolescenti: parlare con i bambini dei valori che i genitori considerano importanti, aiutandoli così a sfuggire alle tentazioni incontrate in contesti extrafamiliari fuori dal monitoraggio diretto dei genitori.

Strategie che influenzano positivamente lo sviluppo morale:

  • Essere caldi e supportivi piuttosto che punitivi;
  • Usare la disciplina induttiva;
  • Fornire ai bambini opportunità per capire le prospettive e i sentimenti delle altre persone;
  • Coinvolgere i bambini nelle decisioni familiari e nei ragionamenti sulle decisioni morali;
  • Presentarsi come modelli di comportamenti morali;
  • Fornire informazioni sui comportamenti che sono moralmente accettabili e spiegare il perché;
  • Incoraggiare un senso di moralità interno piuttosto che esterno.

Seguendo queste linee di condotta, i genitori non solo hanno maggiori possibilità di creare relazioni positive con i figli, ma li incoraggiano anche a preoccuparsi e curarsi degli altri, favorendo uno sviluppo morale adeguato.

Scuola

I bambini trascorrono a scuola una parte significativa del loro tempo; il contesto scolastico può quindi influenzare il loro sviluppo morale. La scuola ha implementato alcuni metodi per approcciarsi allo sviluppo morale degli studenti e potenziarlo:

Curriculum nascosto → Quando le scuole non hanno specifici ed espliciti programmi di educazione morale, questa viene perseguita per mezzo di un “curriculum nascosto” (Dewey, 1933), veicolato dall’atmosfera morale che caratterizza ogni scuola. Tale atmosfera è creata dalle regole della scuola e della classe, e influenzata anche dall’orientamento morale degli insegnanti e dei dirigenti scolastici, nonché dai materiali presenti nei testi di studio.

L’insegnante funge da modello di comportamento (etico versus non etico). Le regole della classe e le relazioni con i pari trasmettono la considerazione degli altri. Quindi la scuola trasmette un sistema di valori.

Educazione al carattere → Approccio educativo diretto in cui si insegna agli studenti un “alfabetismo morale” di base, per prevenire il loro coinvolgimento in comportamenti immorali o nocivi per sé stessi e per gli altri. L’idea sottostante è che, nel contesto scolastico, insieme agli apprendimenti curricolari, gli studenti possano anche imparare a evitare comportamenti come ingannare, mentire e rubare.

Ogni scuola dovrebbe avere un codice morale esplicito e ogni violazione a questo dovrebbe essere punita con una sanzione.

Chiarimento dei valori → Approccio educativo che aiuta le persone a chiarire il senso della propria vita e il valore di ciò che fanno. A differenze dell’educazione al carattere, che “prescrive” agli studenti quali dovrebbero essere i valori da rispettare, in questo approccio bambini e ragazzi sono incoraggiati a individuare e definire loro stessi i propri valori.

Educazione cognitivo-morale → Approccio all’educazione morale basato sulla credenza che gli studenti dovrebbero imparare il valore di cose come la democrazia e la giustizia, nel momento in cui sviluppano il ragionamento morale. Molti programmi che rientrano in questo approccio educativo si ispirano alla teoria di Kohlberg.

Approccio integrativo → Approccio integrativo all’educazione morale che comprende:

  • Il pensiero morale riflessivo e l’impegno alla giustizia (Kohlberg)
  • Il processo volto a sviluppare un particolare carattere morale (approccio dell’educazione al carattere).

Fornire l’opportunità agli studenti di discutere tra loro le rispettive esperienze Incoraggiare all’empatia e al perspective taking. Organizzare esercizi che incoraggino a riflettere sul proprio comportamento in termini di valori (ad esempio la responsabilità sociale). Gli insegnanti come “allenatori” degli studenti nelle attività di presa di decisioni etiche e nel processo che li conduce a divenire individui capaci di prendersi cura degli altri.

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