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LA CONDIZIONE AUTISTICA: DESCRIZIONE E DISTURBI

Di Federica

Tra le malattie psichiche dell’uomo, la condizione autistica riveste una posizione del tutto particolare.

Dal momento della sua identificazione sono state formulate numerose ipotesi sulla sua natura. Tale malattia compare solitamente alla nascita oppure nei primi tre anni di vita. Essa manifesta una serie di condotte sintomatiche del soggetto.

Nel suo aspetto tipico, tale sindrome rivela il disfunzionale andamento di:

  • alcune aree della personalità;
  • l’interazione sociale;
  • la comunicazione verbale e non verbale;
  • l’intellettività;
  • l’immaginazione e la sfera della attività e degli interessi.

A causa della singolarità della patologia, il soggetto autistico è portatore di problemi, molto frequentemente gravi, nelle relazioni sociali, nella comunicazione, nel comportamento e soprattutto nella comprensione della realtà.

Tale soggetto deve imparare tutto ciò che gli altri generalmente acquisiscono in modo spontaneo e naturale.

Per tale motivo il soggetto con autismo necessita di sostegni ed aiuti per tutta la vita, ha bisogno di cure continue, supporti scolastici individuali, programmi di inserimento sociale e lavorativo e in età adulta di forme di inserimento monitorato in case famiglie, alloggi, sedi ricreative e lavorative.

L’insieme delle attribuzioni oggi riconosciute internazionalmente alla sindrome autistica, si ricava dal manuale diagnostico DSM-IV dell’American Psychiatric Association. Alcune di esse sono particolarmente significative, e consentono di cogliere il senso e le finalità dei tipi di approccio al trattamento di tale patologia.

La categoria dell’autismo comprende una serie di disturbi:

Disturbo di Rett

È una malattia neuro-degenerativa infantile, tipicamente femminile, spesso associata ad epilessia , che si esprime come ritardo evolutivo dopo il primo anno di vita e con tratti analoghi a quelli autistici che però tendono a scomparire con lo sviluppo.

Disturbo disintegrativo della fanciullezza

Comporta la regressione evolutiva non prima dei due anni di vita, con comparsa di tratti autistici, demenza in evoluzione fino ai dieci anni. Manifesta perdita del linguaggio e delle abilità sociali e di tipo motorie.

Disturbo di Asparger

Vista da molti come una forma di autismo più lieve, poiché i bambini con questo tipo di disturbo si comportano in modo ripetitivo, schematico e si relazionano poco con gli altri coetanei; ma questi soggetti riescono a esprimere sentimenti di affetto e di attaccamento nei confronti dei propri familiari, ha un’intelligenza e un linguaggio nella norma e i suoi sintomi non peggiorano col passare degli anni.

Disturbo generalizzato dello sviluppo Non Altrimenti Specificato

È una menomazione grave e pervasiva nello sviluppo dell’integrazione sociale e delle capacità di comunicazione verbali e non verbali, senza però che i sintomi soddisfino i criteri di inclusione per la diagnosi di autismo.

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