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COS’È IL “PENSARE”?

Di Federica

Cos’è il “pensare”? Come cambia il pensiero durante lo sviluppo? Com’è il pensiero scientifico dei bambini e come i bambini risolvono problemi?

Il pensare consiste nella manipolazione e nella trasformazione delle informazioni in memoria, al fine di poter ragionare, riflettere, valutare le idee, risolvere problemi, prendere decisioni. Noi manipoliamo quei ricordi che abbiamo nella memoria a lungo termine ragionandoci, riflettendo su di essi, valutandoli, al fine anche di prendere delle decisioni.

Il pensare si sviluppa in maniera differente nel corso della prima e della seconda infanzia.

Prima infanzia

Durante la prima infanzia si sviluppano degli elementi importanti del pensiero che vengono chiamati categorie e concetti.

Le categorie sono definite come raggruppamenti di oggetti, eventi oppure caratteristiche degli oggetti e degli eventi sulla base del riconoscimento che questi oggetti ed eventi o caratteristiche hanno delle proprietà che gli accomunano. Per esempio, ad un certo punto si formano le categorie inerenti a giocattoli, autoveicoli, mobili; anche per esempio le categorie di animali, i mammiferi, gli animali domestici etc.

Il concetto è qualcosa di più astratto, praticamente sarebbe l’idea che il bambino si va formando. Il concetto è una rappresentazione mentale, un’entità astratta di conoscenza che riassume tutte le proprietà criteriali che definiscono una certa categoria. Per esempio, il concetto di mobile in generale, di autoveicolo in generale. Il concetto è una rappresentazione mentale, un’astrazione dal dato concreto. Per esempio, nel concetto del mobile vi rientrano diversi tipi di arredamenti come le sedie, i tavoli, gli armadi etc.

Categorie e concetti ci permettono di semplificare e riassumere le informazioni. Senza i concetti vedremmo ciascun oggetto/evento del mondo come unico e non saremmo in grado di fare alcuna generalizzazione.

I bambini iniziano a formare concetti molto presto nel corso dello sviluppo del loro pensiero.

Delle ricerche importanti sono riuscite a dimostrare che neonati di appena 3 mesi cominciano a raggruppare tra loro oggetti con aspetto similecategorizzazioni percettive: basate sulle qualità percettive simili degli oggetti (come dimensioni, colore, movimento) o sulla presenza di alcune caratteristiche (ad esempio presenza di zampe negli animali).

Nel periodo tra i 7-9 mesi i bambini iniziano a formarsi delle categorie concettuali, caratterizzate da una maggiore varietà delle proprietà percettive e già richiamano il concetto generale delle categorie stesse.

Ulteriori progressi avvengono nel corso del secondo anno di vita: passano da concetti che inizialmente sono molto ampi e generali a concetti che via via riesce sempre più a differenziare.

Somiglianza di famiglia

Altro aspetto importante della formazione del pensiero in questo periodo è quello a cui fa riferimento Rosch che, intorno al ‘75, ha dato una svolta introducendo dei concetti-chiave: somiglianza di famiglia e prototipo.

Tutti i membri che fanno parte di una stessa categoria si somigliano in qualcosa e si distribuiscono secondo un gradiente di tipicità, rispetto ad un prototipo.

Per prototipo intendiamo l’esemplare più caratteristico di una determinata categoria. Quello che possiede il maggior numero di attributi comuni con altri esempi del concetto. I primi concetti che i bambini costruiscono sono quelli per i prototipi: ad esempio la mucca è concettualizzata come mammifero prima della balena.

Organizzazione gerarchica delle categorie

Nella prima infanzia l’organizzazione gerarchica delle categorie di pensiero si snoda in 3 livelli:

  • basic
  • superordinato
  • subordinato

Esempio: coltello = basic → posate = categoria superordinata → coltello da pesce = categoria subordinata.

Le categorie apprese per prime sono le basic. La difficoltà maggiore che i bambini piccoli incontrano consiste nell’arrivare a capire che il cane è anche un animale, ossia gode della duplice appartenenza alla categoria di cane (basic) e di animale (superordinata). Questo dipende dal vincolo di mutua esclusione che porta i bambini a considerare un oggetto come membro di una sola categoria, generalmente quella di livello basic.

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