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I PRECURSORI DELLA TEORIA DELLA MENTE

Di Federica

La teoria della mente implica la capacità di attribuire a un’altra persona uno stato mentale (ad esempio saper risponde alla domanda: “Cosa pensa Sally?”). Tale teoria non si sviluppa dal nulla, ma ci sono dei precursori che l’anticipano, indicatori precoci della comparsa della teoria stessa.

Significa che io, molto prima che il bambino abbia quei canonici 4 anni, posso avere degli indizi sul fatto che la teoria della mente si stia sviluppando adeguatamente oppure no.

Quali sono gli indicatori precoci della comparsa di una teoria della mente?

  • Condivisione dell’attenzione;
  • Comunicazione intenzionale prelinguistica;
  • Giochi di imitazione;
  • Giochi di finzione.

Queste abilità compaiono piuttosto precocemente e che si possono osservare in contesti di interazione diadica caregiver-bambino. Nella comparsa di tutte queste abilità precoci, è implicata la teoria della mente. La sua presenza riveste una cruciale funzione adattiva per il bambino.

Attenzione condivisa

Capacità del bambino di coordinare l’attenzione rivolta a un oggetto con l’attenzione rivolta a un partner sociale; fa sì che entrambi i partner si focalizzino su uno stesso oggetto d’interesse. Compare intorno ai 9 mesi di vita. Implica che il bambino si renda conto del fatto che due persone possono comunicare attraverso dei segnali: sguardo diretto verso lo stesso oggetto, gesto d’indicazione con funzione di richiesta, protendere la mano nel tentativo di raggiungere un oggetto, etc., segnali di cui il piccolo si serve per ottenere l’oggetto desiderato attraverso l’adulto.

Comunicazione intenzionale

Il gesto d’indicazione è una delle prime forme di comunicazione intenzionale. Mentre nell’indicazione con funzione di richiesta, il bambino si serve dell’adulto come strumento per ottenere un oggetto, quando l’indicazione assume una funzione dichiarativa (seconda metà del primo anno di vita), il bambino utilizza l’oggetto per ottenere l’attenzione dell’adulto e il gesto, perciò, assume una funzione comunicativa. Esso è considerato un precursore della ToM perché, per rivolgere una richiesta comunicativa, è necessario che il bambino sia in grado di rappresentarsi l’adulto come dotato di stati mentali influenzabili e capace di comprendere gli stati mentali altrui (ad esempio essere o meno interessato a qualcosa).

Imitazione

I neonati sono in grado di imitare alcuni movimenti facciali dell’adulto, come aprire la bocca o protrudere la lingua. I giochi di imitazione assumono forme via via più complesse durante lo sviluppo e si basano sul fatto che i bambini percepiscono una somiglianza tra sé stessi e le altre persone. La percezione di una somiglianza tra il proprio corpo e quello dell’adulto è un precursore della consapevolezza da parte del bambino che gli altri possono condividere con lui anche stati mentali più astratti.

Giochi di finzione

I bambini mostrano precocemente capacità elementari relative al “gioco del far finta”. Tra i 16 e i 24 mesi, fanno la loro comparsa tre forme di gioco di finzione: la sostituzione di un oggetto (ad esempio usare una banana come se fosse la cornetta di un telefono), la finta attribuzione di caratteristiche (ad esempio la bambola ha la febbre alta e scotta o si è fatta male e piange) e l’immaginare la presenza di qualcosa laddove non c’è niente (ad esempio far finta di bere il latte da una tazza che in realtà è vuota).

Questa evoluzione dei giochi di finzione sono alla base la capacità di capire gli stati interni.

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