Home » TEORIA DELLA MENTE

TEORIA DELLA MENTE

Di Federica

Prima di parlare della teoria della mente bisogna citare il concetto di metacognizione. Questa è una funzione mentale che permette di comprendere ciò che le altre persone provano e pensano.

Il tema della teoria della mente è divenuto molto importante a partire dagli anni ’80, soprattutto quando due studiosi di nome Wimmer e Perner, hanno introdotto il paradigma sperimentale, noto come compito della falsa credenza.

Il compito della falsa credenza serve esattamente per verificare la capacità dei bambini di prevedere il comportamento delle altre persone  in base all’attribuzione di stati interni a queste stesse persone.

Test di Sally e Ann

Il test della falsa credenza è stato approntato nel 1983 da Joseph Perner e Heinz Wimmer: la sua formulazione più famosa è nota anche come Sally-Anne test. È costruito in modo da testare la capacità dei bambini di attribuire un convincimento alla mente di altre persone.

“Sally ha un cestino, Ann ha una scatola. Sally ha una palla e la mette nel suo cestino. Poi esce. Ann tira fuori la palla di Sally e la mette nella sua scatola mentre Sally è via. Sally torna e vuole giocare con la sua palla: Dove cercherà la palla Sally?”

La risposta corretta a questo quesito, (Sally cercherà la palla nel cestino dove l’aveva riposta) indica che il bambino è in grado di cogliere la differenza tra la propria conoscenza (la palla è stata spostata) e quella di Sally (che non sa che la palla è stata spostata).

Compito di falsa credenza di primo ordine

Implica la capacità di attribuire a un’altra persona uno stato mentale (ad esempio cosa pensa Sally). Questo è risolvibile a un livello di età mentale di 3-4 anni.

Compito di falsa credenza di secondo ordine

Più complesso del precedente, richiede la comprensione delle credenze sulle credenze (ad es. Cosa Ann pensa che Sally pensi). Questo è risolvibile a un livello di età mentale di 6-7 anni.

La maggior parte dei bambini di 4 anni con sviluppo tipico è in grado di risolvere correttamente il compito di falsa credenza di primo ordine. La sua principale implicazione è che il bambino sia capace di distinguere le proprie credenze da quelle degli altri, tenendo conto della loro opinione e così prevedendone il comportamento.

I bambini autistici non riescono a fornire la risposta corretta perchè non sono in grado di attribuire al personaggio uno stato mentale diverso dal proprio.

Il rischio è quello di considerare la risoluzione di questi compiti come l’indicatore principale del possesso della teoria della mente, riducendo la teoria della mente alla capacità di distinguere tra vera e falsa credenza. Il che non è così perché: la teoria della mente non si riferisce esclusivamente alla consapevolezza delle credenze altrui, ma di tutti gli stati interni (come emozioni, intenzioni)

In realtà la teoria della mente si forma mediante dei processi che iniziano fin dai primi mesi di vita e continuano ben oltre l’età in cui si supera il compito di falsa credenza di primo ordine.

Potrebbe interessarti

Questo sito utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza. Daremo per scontato che tu sia d'accordo, ma puoi annullare l'autorizzazione se lo desideri. Accetta Di più