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LA COMUNICAZIONE NON VERBALE

Di Federica

La comunicazione non verbale è necessaria nel segnalare cambiamenti nelle relazioni interpersonali stesse, e costituisce un efficace veicolo per l’espressione delle emozioni.

È un tipo di comunicazione definito anche come canale di dispersione, poiché non sottoposto alla stessa quantità di controllo invece presente nel linguaggio verbale e consapevole. È importante poiché svolge una funzione meta comunicativa di sostegno nei confronti del linguaggio verbale, e contribuisce all’alternanza dei turni conversazionali fornendo anche informazioni di feedback relative all’attenzione.

Questo tipo di comunicazione si svolge attraverso i sistemi intonazionale, paralinguistico e cinesico.

Tra i principali fenomeni paralinguistici ritroviamo le vocalizzazioni (caratterizzatori vocali, qualificatori vocali, segregati vocali) e la qualità della voce.

Le espressioni mimico-facciali

La presenza di una mimica facciale è una grande conquista evolutiva per l’uomo, poiché più espressivo di qualsiasi altro essere esistente. Le funzioni che essa svolge riguardano: l’espressione delle emozioni e degli atteggiamenti interpersonali, l’invio di segnali inerenti le interazioni in corso, la manifestazione di aspetti tipici della personalità dell’individuo e infine il volto trasmette info relative ai processi mentali.

I gesti

I gesti vengono categorizzati in:

  1. Gesti simbolici: segnali emessi intenzionalmente e aventi un significato specifico;
  2. Gesti illustratori: mostrano ciò che un individuo dice nel corso di una comunicazione verbale, e sono emessi intenzionalmente;
  3. Gesti regolatori: prodotti da chi parla o da chi ascolta con lo scopo di regolare la sincronizzazione degli interventi;
  4. Gesti di adattamento: segnalano il grado disattivazione emozionale dell’individuo e hanno lo scopo di regolare lo stato emotivo, sono emessi non intenzionalmente.

La postura

La postura partecipa all’espressione emozionale fornendo informazioni relative all’intensità dell’attività emozionale più che al tipo di emozione provata dall’individuo. È di carattere principalmente involontario ed è possibile individuare in diversi contesti la postura convenzionale per diverse situazioni pubbliche.

La comunicazione visiva

I segni sono ogni cosa che può essere assunta come un sostituto significante di qualcosa altro. Questo qualcosa d’altro non deve necessariamente esistere, né sussistere nel momento in cui sta in luogo di esso’.

Ma la prima definizione fu data da De Saussure, che propose un’analisi del segno considerandolo come un elemento significante, ovvero il concetto che attribuiamo alla parola. Nella quasi totalità dei casi il significato è arbitrario.

L’unico caso in cui significante e significato coincidono è data dalle parole onomatopeiche. Alcune immagini possono essere definite segni (come i segnali stradali, che hanno significante e significato).

Peirce provò a suddividere i segni in tre categorie:

  • icona;
  • simbolo;
  • indice.

Icona

In un primo momento il segno iconico fu definito come quell’immagine che deve possedere le stesse proprietà dell’oggetto rappresentato. Ma tale definizione era un po’ stringata e fu rimodellata nel 1949 da Morris, che sosteneva che il segno iconico è un segno simile, per alcuni aspetti, a ciò che denota.

Ma nemmeno questa definizione sembra corretta. Secondo Eco “i segni iconici non possiedono le proprietà dell’oggetto rappresentato ma riproducono alcune condizioni della percezione comune, dopo averle selezionate in base a codici di riconoscimento e annotate in base a convenzioni grafiche”.

Simbolo

L’etimologia significa ‘mettere insieme’, ‘far coincidere’. Peirce considera esso come un segno indiretto che rappresenta qualcosa di diverso dal segno stesso: ovvero il significato condiviso, relativo a qualcosa legato all’esperienza, ai valori e alle normi culturali. È simbolico quindi tutto quello che permette l’interpretazione e l’attuazione di un senso diretto.

Per quanto riguarda il contenuto simbolico delle immagini, importante è il riferimento al simbolismo onirico di Freud nella sua Interpretazione. Egli sostiene che nell’attività onirica vengono messi in scena contenuti simbolici che sono costituiti da immagini sostitutive di qualcos’altro: il contenuto manifesto sta in luogo del contenuto latente.

Indice

L’indice è fisicamente connesso con il suo oggetto. Esiste una contiguità fisica tra il segno e chi l’ha prodotto.

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