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PRINCIPIO DI EQUILIBRAZIONE: PIAGET

Di Federica

Abbiamo detto che assimilazione e accomodamento sono i due processi che caratterizzano l’adattamento. Essi operano sinergicamente. L’uno è complementare all’altro; se è possibile assimilare si assimila, altrimenti c’è l’accomodamento, in modo da creare continuamente nuovi equilibri tra il rafforzamento degli schemi già posseduti e la loro  evoluzione. Questo operare è ciò che Piaget intende con l’equilibrazione.

Equilibrazione

Quando una nuova informazione non risulta immediatamente interpretabile in base agli schemi esistenti, il soggetto entra in uno stato di disequilibrio. Questo stato è temporaneo, dura sinché il bambino non riesce ad accomodare gli schemi già presenti. In questo modo cerca di trovare un nuovo equilibrio modificando i suoi schemi cognitivi incorporandovi le nuove conoscenze acquisite. In questo senso l’equilibrazione è il processo continuato e dinamico (perché è in continuo movimento ed evoluzione) attraverso cui il sistema si autocorregge.

L’autocorrezione consiste nel fatto che ha incontrato un nuovo elemento di realtà, il suo schema non va bene e ti devi autocorreggere.

Tutto questo Piaget lo spiega in un modo molto efficace con il concetto di conflitto cognitivo. Essso è un vero e proprio conflitto che si genera quando si entra in contatto con una nuova realtà.

Conflitto cognitivo

Un nuovo oggetto o una nuova situazione “resistono” all’applicazione del vecchio schema, violandone le leggi. Ciò provoca un temporaneo disequilibrio del sistema cognitivo (conflitto cognitivo), che richiede la modifica dello schema in una direzione di maggiore complessità (e questo è l’accomodamento), conseguendo così un livello cognitivo superiore.

Quindi la fine del conflitto cognitivo sperimentato è proprio riuscire ad accomodare, modificare, lo schema già fissato per spiegare la nuova realtà. Quando l’accomodamento si realizza, si ha un nuovo stato di equilibrio che determina un buon adattamento al proprio ambiente.

Esempio di conflitto cognitivo

Epoca corona virus. Pensiamo a cosa succede in termini di conflitto cognitivo ai nostri schemi. Siamo passati da una situazione in cui eravamo liberi di andare da tutte le parti senza restrizioni stringenti. Questi erano i nostri schemi mentali rispetto alla libertà, sino a che non ci sono stati i decreti che inizialmente erano stridenti con i nostri schemi di libertà.

Sicuramente c’è stato in noi un conflitto cognitivo a cui i nostri schemi hanno resistito. Abbiamo dovuto modificare i nostri schemi per accogliere questo cambiamento di vita che riconosciamo come necessario. Abbiamo accomodato gli schemi cercando un equilibrio che non ci facesse stare male, ci siamo dovuti adattare a questa nuova situazione.

Equilibrio

Quando l’accomodamento si realizza si ha un nuovo stato di equilibrio. Il bambino progredisce cognitivamente, riesce a spiegarsi più cose e si adatta sempre meglio al suo ambiente.

Nel processo di aggiustamento di vecchi schemi e sviluppo di schemi nuovi, il bambino organizza e riorganizza i vecchi e i nuovi schemi finché la nuova organizzazione mentale diventa fondamentalmente diversa dalla vecchia: è un nuovo modo di pensare, un nuovo stadio.

Il passaggio da uno stadio all’altro per Piaget avviene nel momento in cui il bambino fai esperienza di un conflitto cognitivo (disequilibrio) nel tentativo di comprendere il mondo. Risolto il conflitto, si raggiunge un nuovo equilibrio cognitivo. Il nuovo equilibrio cognitivo segna una nuova tappa cognitiva, un nuovo modo di vedere il mondo, di ragionare.

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