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IL COSTRUTTIVISMO PIAGETIANO

Di Federica

Secondo il costruttivismo piagetiano, i bambini sono capaci di modificare i propri schemi in base alle proprie esperienze, ossia hanno la capacità di essere “costruttivisti. Questi schemi quindi non sono dati, possono cambiare, modificarsi, ampliarsi o restringersi a seconda dei casi. Il costruttivismo dei bambini si esplica attraverso due processi di natura biologica che regolano l’interazione con l’ambiente: l’assimilazione e l’accomodamento.

Schemi comportamentali

Gli schemi comportamentali o d’azione, corrispondono a delle attività fisiche, sono caratteristici della prima infanzia: “caratterizzano la prima infanzia e in essi si organizzano le azioni compiute sulla realtà”. Si tratta di semplici azioni che possono essere eseguite su oggetti come la suzione, l’osservazione e la prensione.

Quindi gli schemi d’azione hanno bisogno della presenza di un oggetto che sia materialmente presente.

Schemi mentali

Man mano che il bambino matura, sviluppa degli schemi più complessi, che sono attività cognitive vere e proprie. Per maturare questi schemi, il bambino ha bisogno del simbolo e, se non ha sviluppato la capacità simbolica, non li potrà avere.

Si caratterizzano la seconda infanzia (quindi dai 2 anni in su) e si sviluppano con la comparsa del pensiero e del linguaggio. In essi la realtà viene rappresentata e le azioni conservate sono azioni interiorizzate. Questo tipo di schema include piani e strategie, modalità di problem solving, per la risoluzione di problemi specifici. È uno schema mentale, complesso per il bambino, che gli consente di classificare gli oggetti secondo queste caratteristiche: grandezza, forma e colore.

Invarianti funzionali

L’obiettivo fondamentale della teoria di Piaget è quello di studiare l’intelligenza umana. Quest’ultima per Piaget era considerata uno dei modi che un organismo ha a disposizione per interagire con l’ambiente.

Secondo Piaget, un organismo, in particolar modo un essere umano, è intelligente se trova dei modi per adattarsi costruttivamente al suo ambiente. Ad esempio, il bambino che viene portato all’asilo nido già da quando ha pochi mesi, impara precocemente che deve imparare a stare con gli altri per stare bene in quell’ambiente. L’intelligenza è quel modo che gli permette di interagire con il suo ambiente e quindi di adattarsi per stare bene. In caso contrario il bambino sarebbe un emarginato sociale, non riuscirebbe a instaurare delle relazione sociali adattive con i propri simili o ad esempio con l’educatore.

Alla base dei processi cognitivi ci sono gli invarianti funzionali, ovvero meccanismi biologicamente predeterminati che regolano il funzionamento generale dell’organismo, governando tutte le azioni della persona. Questi sono chiamati così perché sono presenti in tutti gli esseri viventi (universali) e non variano con l’età. Non si tratta di comportamenti osservabili, ma di principi generali che sottostanno ai comportamenti stessi, cioè alla base dei comportamenti delle persone.

Tra gli invarianti funzionali che caratterizzano lo sviluppo, Piaget distingue due meccanismi:

  • Adattamento = svolge il ruolo di  regolare le interazioni tra l’organismo e l’ambiente;
  • Organizzazione= grazie a essa, le strutture mentali possono funzionare come delle totalità coerenti.

Adattamento

Alla base dell’adattamento dell’individuo al proprio ambiente ci sono i due processi di: assimilazione e accomodamento.

Assimilazione:

si verifica quando i bambini incorporano nuove informazioni dagli schemi già presenti; cioè il bambino ha uno schema che si è già formato in riferimento ad alcuni oggetti e quando incontra un oggetto nuovo, uno stimolo nuovo, un nuovo input e assimila quell’input allo schema già esistente, incorpora quell’informazione a uno schema che ha già. Quindi in qualche modo deve ampliare quello schema per farci rientrare l’oggetto nuovo. Questo però non è sempre possibile infatti oltre all’assimilazione vi è l’accomodamento.

Accomodamento:

si verifica quando i bambini modificano i propri schemi per adattarli alle caratteristiche delle informazioni e delle nuove esperienze assimilate, ossia un’esperienza a cui il bambino va incontro può essere talmente nuova che non può essere assimilata a uno schema già esistente, è troppo diversa. In questo caso lo schema non può essere ampliato per incorporare la nuova informazione, quindi lo schema deve modificarsi.

La forma più elevata di adattamento, ossia quella in cui assimilazione e accomodamento realizzano il migliore equilibrio, è l’atto di intelligenza.

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